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- Rivista di Pneumologia Pediatrica
- La bronchiolite da VRS
Editoriale
Tutto questo numero della Rivista interessa un argomento sempre di grande attualità: le bronchioliti da Virus Respiratorio Sinciziale (VRS). La bronchiolite da VRS può avere un’espressività clinica variabile, da forme lievi a forme gravi, le quali ultime in ogni epidemia interessano circa 1,6% della popolazione infantile italiana (range 0,3%-2,8% a seconda delle casistiche). La diversa gravità dipende da una serie di variabili legate al paziente, all’agente infettante e all’ambiente dove vive il bambino.
È stato dimostrato un legame evidente tra l’infezione acquisita nei primi mesi di vita e lo sviluppo di iperreattività bronchiale nelle età successive (1, 2).I meccanismi patogenetici proposti per spiegare questo legame vanno dalla modificazione della risposta immunologica T-dipendente, alla alterazione della rete nervosa locale non-adrenergica non-colinergica come conseguenza della infezione da VRS. Recenti studi sui ratti suggeriscono un legame tra il meccanismo immunologico e quello neurogeno che potrebbe spiegare l’infiammazione delle vie aeree anche a distanza dalla infezione da VRS e che può essere prevenuta dall’immunoprofilassi passiva (3, 4). Inoltre sempre nel ratto altri esperimenti hanno dimostrato che il VRS aumenta la permeabilità vascolare polmonare promuovendo la liberazione di leucotrieni dai mastociti (5).
Quindi anche se attualmente la O2-terapia resta il cardine della cura dei bambini con bronchiolite grave che vengono ospedalizzati, altre prospettive terapeutiche sembrano profilarsi all’orizzonte scientifico.