Archivio > Vai alle uscite del 2018 > Vai aVolume 18, Numero 71 -Settembre 2018
- Casi clinici per imparare e Tecniche Diagnostiche innovative in Pneumologia Pediatrica
Indagine sulla formazione in pneumologia pediatrica nelle scuole di specializzazione in pediatria
Sebbene le malattie respiratorie rappresentino uno dei principali motivi di visita pediatrica, nel nostro paese la formazione in quest’ ambito è attuata in maniera disomogenea. Scopo dell’indagine è stato descrivere lo stato dell’arte della formazione in pneumologia pediatrica nelle scuole di specializzazione in pediatria.
Materiali e Metodi: Abbiamo realizzato una survey composta di 25 item e l’abbiamo resa accessibile online per 2 mesi, comunicandone le modalità di accesso a tutti gli specializzandi in pediatria mediante mailing list e newsletter di SIMRI, ONSP (Osservatorio Nazionale Specializzandi Pediatria) e Forum Junior Members SIMRI.
Risultati: Hanno partecipato all’indagine 182 specializzandi da 16 regioni. Nessuno riteneva la propria preparazione in ambito pneumologico ottima. Lezioni e tirocini sono diffusi nelle scuole, a differenza di journal club e discussione di casi clinici. Spesso non è disponibile alcuna attività formativa relativa a radioprotezione (85.2%) e fisioterapia respiratoria (71.4%). Uno pneumologo pediatra è presente nell’83% dei casi. I test più diffusi sono: spirometria (97.8%), test del sudore (94%) e pH-metria (78.6%), ma la relativa formazione è attuata capillarmente solo per la spirometria (87.9%). Solo il 7.7% del campione è molto soddisfatto del piano formativo della propria scuola, mentre il 45.6% lo è abbastanza, il 40.1% poco ed il 6.6% per niente. L’84% ritiene fondamentali gli anni della specializzazione per la formazione sub-specialistica.
Conclusioni: La nostra indagine suggerisce che nelle scuole di specializzazione in pediatria la formazionepneumologica deve essere incrementata.
Parole chiave: Pneumologia pediatrica, formazione, scuole di specializzazione
Pediatric respiratory diseases represent one of the main causes of pediatric consultation. However, education in this field is not equally provided in the Italian pediatrics residency programs. Aim of this study was to describe the current pediatric pulmonology education in the Italian postgraduate schools of pediatrics.
Methods: We created a 25 items survey and made it available online for 2 months, distributing the link to all the pediatrics residents through the mailing lists and newsletters of SIMRI, SIMRI Junior Members Forum and ONSP.
Results: One hundred eighty-two residents from 16 Italian regions participated to the survey. No resident judged the preparation in pediatric pulmonology excellent. Lectures and practical training are usually available in the schools, but not journal clubs and discussion of clinical cases. Many residents reported that there isn’t any kind of education in fields like radioprotection (85.2%) and chest physiotherapy (71.4%). A pediatric pulmonologist is present in 83% of the cases. The most available diagnostic tests are spirometry (97.8%), sweat test (94%) and pH-metry (78.6%), but residents are trained mostly on spirometry (87.9%). Only 7.7% is very satisfied with the pulmonology program of the school, while 45.6% is enough satisfied, 40.1% not so much, and 6.6% not satisfied at all. Eighty-four percent of the residents believe that training in the schools is the most important activity to become a good pediatric pulmonologist.
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