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- Rivista di Pneumologia Pediatrica
- Consensus sul respiro sibilante nel bambino in età prescolare
Editoriale
Il respiro sibilante è una patologia respiratoria estremamente frequente in età prescolare. In particolare, è stato stimato che episodi ricorrenti di tosse e respiro sibilante si verificano in circa un terzo dei bambini di età inferiore ai 5 anni. Tuttavia, solo una parte di questi soggetti continuerà ad essere sintomatica in epoche successive della vita. Distinguere in età prescolare i bambini che sono destinati a non presentare più tali patologie in futuro da quelli in cui vi sarà persistenza di asma nelle epoche successive non è facile.
Recentemente sono stati pubblicati diversi documenti sulla gestione dell’asma, alcuni emanati da Società Scientifiche, che contengono Linee Guida sull’asma e i disordini respiratori ostruttivi nell’infanzia (1- 4). Essi hanno però la caratteristica, o se vogliamo, il limite di riguardare diverse patologie respiratorie infantili (polmoniti, infezioni delle alte vie aeree, bronchiolite, asma), perdendo di vista gli aspetti peculiari del respiro sibilante, in particolare in età prescolare. Ne consegue che vi sono, contrariamente alla frequenza del problema clinico, una generale non completa chiarezza circa la sua fisiopatologia e mancanza di direttive ben precise riguardo trattamento e prevenzione. Inoltre, sebbene siano stati individuati nel bambino piccolo differenti fenotipi di respiro sibilante, le Linee Guida non tengono conto di essi nelle proposte di strategia di gestione clinica.
La Società Italiana di Malattie Respiratorie Infantili e la rivista Pneumologia Pediatrica, organo della Società, hanno preso atto dell’importanza di tale condizione, organizzando e sostenendo la “Consensus SIMRI sul respiro sibilante nel bambino in età prescolare“ con la quale, in sintonia con la definizione del termine “consensus“ (5), non hanno voluto esprimere altro che “il generale accordo tra i membri di una comunità” sul respiro sibilante del bambino di questa fascia di età. Prodotto concreto del lavoro condotto in gruppo per circa 2 anni è il numero che vi presentiamo. Esso si articola in cinque sezioni che affrontano la descrizione dei fenotipi, la diagnosi clinico-laboratoristica, ed infine il trattamento e la prevenzione di tale disturbo. La caratteristica saliente del lavoro effettuato dai coordinatori dei vari gruppi, in collaborazione con numerosi esperti, è che essi hanno stilato, ove possibile, anche delle raccomandazioni pratiche di comportamento accompagnate dall’indicazione del livello di evidenza che le sostengono (6).
Evidenza A Studi di livello 1 (revisioni sistematiche di trial randomizzati controllati o trial randomizzati controllati)
Evidenza B Studi di livello 2 (revisioni sistematiche di studi di coorte o studi individuali di coorte) o di livello 3 (revisioni sistematiche di studi caso-controllo o studi individuali caso-controllo)
Evidenza C Studi di livello 4 (descrizione di casistiche limitate)
Evidenza D Studi di livello 5 (opinione di esperti) oppure studi senza livello di evidenza di qualunque livello
Ciò, a nostro parere, conferisce notevole valore aggiunto all’intero documento, rendendolo strumento prezioso di comportamento.
Con il lavoro coordinato da Franca Rusconi è stata sottolineata dai numerosi esperti la rilevanza epidemiologica del fenomeno, dando particolare riguardo alla definizione di respiro sibilante, alla prevalenza, alla storia naturale, alla classificazione dei diversi fenotipi ed ai fattori di rischio. Per quanto concerne la diagnosi, nel gruppo coordinato da Angelo Barbato, gli articoli descrivono l’iter clinico-laboratoristico da intraprendere allo scopo di identificare l’eziologia del respiro sibilante e di guidare il pediatra attraverso la diagnosi differenziale. Grande rilievo è stato dato dai componenti del gruppo coordinato da Giorgio Piacentini, Enrico Lombardi ed Alfredo Boccaccino alla valutazione strumentale del bambino in età pre-scolare con broncospasmo, sottolineando i vantaggi, ma anche i limiti tuttora presenti, sia dei test di funzionalità respiratoria, sia della misurazione dell’infiammazione delle vie aeree.
Grande spazio è stato dato nei lavori coordinati da Eugenio Baraldi e Francesca Santamaria alle novità in tema di terapia, sottolineando le notevoli difficoltà su questo aspetto vissute da chi gestisce bambini non perfettamente collaboranti. Infine, Elena Galli e Salvatore Tripodi hanno coordinato il tema della prevenzione primaria, secondaria e terziaria, dando particolare attenzione al ruolo di allergeni ed inquinanti ambientali, di fattori infettivi e di interventi dietetici.
Il nostro auspicio è che i contributi presentati possano essere concretamente utilizzati da quanti operano in sanità per migliorare la gestione dei bambini piccoli con respiro sibilante.
Indice
1 |
La prevenzione del respiro sibilante
Elena Galli, Salvatore Tripodi, et al.
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2 |
La terapia del respiro sibilante
Eugenio Baraldi, et al.
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3 |
La valutazione strumentale del respiro sibilante
Enrico Lombardi, Giorgio Piacentini, Alfredo Boccaccino
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4 |
La diagnosi del respiro sibilante
Angelo Barbato, et al
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5 |
Epidemiologia del respiro sibilante in età prescolare
Franca Rusconi, et al.
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