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- La Fibrosi Cistica

Volume 15, Numero 57 - Marzo 2015

Diagnosi molecolare di Fibrosi Cistica: stato dell’arte Molecular diagnosis of Cystic Fibrosis: state of the art

La Fibrosi Cistica (FC) è la più frequente malattia autosomica recessiva letale nei caucasici anche se la diagnosi precoce (screening neonatale) ne ha migliorato l’outcome. Inoltre, sono note forme di FC a prognosi favorevole (CFTR-Related Disorders), che si manifestano con pancreatiti ricorrenti, agenesia bilaterale dei dotti deferenti, bronchiectasie, etc.
La diagnosi molecolare contribuisce alla conferma di malattia, alla previsione dell’outcome (correlazione genotipo-fenotipo) e, poiché sono disponibili farmaci in grado di correggere il difetto causato da specifiche mutazioni, alla guida alla terapia. Inoltre, contribuisce ad identificare le coppie a rischio di generare un figlio affetto attraverso lo screening a cascata o lo screening di massa del portatore. Infine, alle coppie a rischio può essere offerta la diagnosi prenatale (su DNA da villi coriali o, in casi selezionati, su DNA fetale da sangue materno) o preimpianto nelle coppie che ricorrono alla procreazione assistita. Ad oggi sono note 2000 mutazioni del gene responsabili di malattia e le linee guida suggeriscono di effettuare un I livello di analisi (ricerca delle mutazioni più diffuse, che ha una ridotta sensibilità diagnostica) e poi il sequenziamento del gene nei casi negativi, che può però identificare mutazioni nuove, per le quali è difficile stabilire il carattere patogenetico senza ricorrere a studi in vitro. In ogni caso, anche dopo il sequenziamento, circa il 5% degli alleli FC non presenta mutazioni. Negli ultimi anni è emerso il ruolo delle aree non codificanti del gene (promotore, introni, etc.), che potrebbero ospitare mutazioni causative, ma lo studio di queste regioni è limitato ai laboratori di ricerca.

 

 

 

 

 

 


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