Archivio > Vai alle uscite del 2014 > Vai aVolume 14, Numero 54 - Giugno 2014
- L'ambiente outdoor e i disturbi respiratori in età pediatrica
New methods for personal monitoring of air pollution through the use of passive sensors during childhood [Testo in lingua inglese]
Gli studi riguardanti l’associazione tra esposizione ambientale ed effetti patologici hanno notevolmente beneficiato dei recenti sviluppi nel campo della genetica. Gli studi di associazione genome-wide (Genome-Wide Association Studies, GWAS) rappresentano un comune approccio metodologico a basso costo utilizzato dai ricercatori per studiare, sulla scala genomica, i fattori genetici che sono legati allo stato di salute. Tuttavia, è ormai chiaro che la maggior parte delle malattie non trasmissibili risultano da una complessa combinazione di processi genetici ed esposizione ambientale. Ciononostante, i fattori legati all’esposizione ambientale a livello individuale non hanno ricevuto la dovuta considerazione nell’eziologia delle malattie. Questo documento fornisce una rassegna delle più recenti tecnologie sviluppate nell’ambito di progetti di ricerca scientifica o disponibili sul mercato aventi come obiettivo la riduzione dell’errore legato alla misurazione dell’esposizione, fornendo una più affidabile “geografia temporale” dell’esposizione e contribuendo così a spostare il corrente approccio dal livello di popolazione a quello del singolo individuo. La nostra intenzione non è quella di fornire un elenco completo dei dispositivi disponibili, ma piuttosto quella di evidenziare in modo critico le opportunità offerte da queste nuove tecnologie, in particolare per quanto riguarda l’esposizione in età pediatrica. Perciò i sensori personali più comunemente utilizzati e il tipo di dati che forniscono sono criticamente valutati. Le loro principali limitazioni e le sfide che la comunità scientifica deve affrontare per beneficiare appieno della quantità senza precedenti di dati disponibili di esposizione a livello individuale, che possono contribuire nel prossimo futuro a migliorare notevolmente la nostra comprensione delle associazioni tra esposizione e salute, sono discusse e la direzione da seguire è illustrata.





