Archivio > Vai alle uscite del 2009 > Vai aVolume 9, Numero 35 - Settembre 2009
- Al confine fra pneumologia e immuno-allergologia pediatrica. Speciale: Paediatric Hermes
Rinite allergica ed asma in età pediatrica
Evidenze di carattere anatomo-patologico, fisiopatologico e clinico hanno ampiamente dimostrato la stretta correlazione esistente tra vie aeree superiori ed inferiori, per cui nel caso di asma e rinite allergica è possibile parlare di un’unica entità clinica. La rinite allergica costituisce un importante fattore di rischio per lo sviluppo di asma e per tale motivo, soprattutto in campo pediatrico, va opportunamente indagata e trattata. Per quanto concerne i dati italiani, mediamente la prevalenza di sintomi nasali, di natura allergica, si attesta sul 17,6 % nella fascia 6-7 anni e sul 31,3% nella fascia 13-14 anni. La valutazione della comorbidità asma-rinite in Europa si attesta sull’1,9% nei bambini di età scolare e sul 3,7% negli adolescenti. Pur essendo l’asma molto frequente anche in età pediatrica, risulta spesso difficile stabilirne con precisione la reale prevalenza nelle diverse fasce di età. La definizione di asma in età pediatrica non è infatti affatto scontata, anche se molte evidenze anatomopatologiche suggeriscono una quasi completa sovrapposizione delle alterazioni immuno-flogistiche a livello bronchiale dell’adulto e del bambino con patologia asmatica. Pertanto, l’individuazione di fenotipi di “respiro sibilante” o di asma, anche al di sotto dei cinque anni di età, è notevolmente utile nella gestione pratica del paziente, come proposto da documenti recentemente pubblicati da diverse società scientifiche. La rinite allergica inoltre rappresenta spesso la “spia” di una patologia asmatica, non opportunamente indagata e la sua durata appare essere una causa determinante per il progressivo deterioramento sia della funzione nasale che di quella bronchiale. Quindi ogni paziente con rinite allergica, anche laddove questa appaia come un quadro isolato, dovrebbe sempre essere accuratamente valutato eseguendo quando possibile uno studio della funzionalità respiratoria, ed avviando un trattamento adeguato che controlli la sintomatologia nasale e conseguentemente prevenga l’evoluzione asmatica o migliori la funzionalità bronchiale. Attualmente obbiettivo primario di diverse società scientifiche è individuare nuove strategie farmacologiche preventive, possibilmente in grado di modificare la storia naturale della malattia allergica, in considerazione dell’alto impatto che l’asma e la rinite hanno sulle risorse finanziarie dei singoli paesi: l’elevato numero di pubblicazioni ne rimarca infatti il notevole interesse scientifico e socio-economico.





